UX Design e psicologia: l’accoppiata perfetta

Se pensate che sia necessario essere come il professor X per leggere la mente degli utenti e quindi creare un'interfaccia efficace ed empatica, siete fuori strada. Ci sono alcune teorie della psicologia di base che possono essere di enorme aiuto per la progettazione del nostro UX design.

Certo, il mondo è bello perché è vario ma alcuni principi comuni all’essere umano ci permettono di prevedere e influenzare il comportamento di chi visita il nostro sito o app.

Vediamone alcuni.

 

Chunking: segmentare per una migliore UX

Qualcuno ha detto che "Three is the magic number" e noi non vogliamo di certo contraddirlo ma esiste anche un altro numero magico, il 7.

Beh, più o meno… diciamo che la magia va da 5 a 9.

Secondo la legge di Miller, infatti, sette (più o meno due) è il numero di oggetti che una persona media può tenere nella memoria a breve termine.

Durante la progettazione, quindi, è bene segmentare il contenuto per una migliore fruizione. E questo si chiama Chunking.

 

ll Chunking per favorire la memorizzazione nell'UX Design

 

In UX per Chunking si intende la suddivisione in blocchi di determinati elementi troppo lunghi da ricordare, per memorizzarli più facilmente.

D'altronde non dovrebbe essere una novità. È una cosa che facciamo da sempre, per esempio per memorizzare i numeri di telefono.

Ve lo abbiamo già suggerito in un nostro Devsign Tip: bisogna considerare le persone un po’ come se fossero Dory de “Alla ricerca di Nemo”. Quando si progetta l'UX Design bisogna quindi partire dal presupposto che è difficile ricordare troppe cose contemporaneamente e, per questo motivo, è necessario non sovraccaricare gli utenti.

 

Il Chunking per favorire la memorizzazione nell'UX Design

 

Primacy e Recency per la giusta posizione nell’UX Design

Un altro fenomeno in relazione alla Legge di Miller da tenere in considerazione durante la progettazione del nostro sito o app, per esempio, è l’effetto posizione seriale, noto anche come effetto Primacy e Recency.

Secondo questa teoria del tedesco Hermann Ebbinghaus, ricordiamo con più facilità gli elementi percepiti all’inizio e alla fine di un elenco rispetto a quelli che si trovano nel mezzo quindi, per esempio, incipit e conclusione possono condizionare l’efficacia o meno di una nota informativa.

Comprendendo come funziona l’effetto posizione seriale si possono creare design con le informazioni più importanti nella giusta posizione.

 

Secondo l'effetto posizione seriale ricordiamo con più facilità gli elementi percepiti all'inizio e alla fine di un elenco

 

Legge di Hick per l’UX design

In un altro nostro Devsign Tip ci siamo chiesti:

“E se Neo avesse potuto scegliere anche una pillola gialla e una verde? Forse non avrebbe avuto tempo per seguire il coniglio bianco”.

Secondo la legge di Hick, infatti, il tempo necessario per prendere una decisione aumenta col numero e la complessità delle alternative. Quindi se si incrementano le opzioni, la persona necessiterà di più tempo per fare la scelta e quando l'utente si ritrova a dover riflettere a lungo è più probabile che abbandoni la pagina.

 

Secondo la legge di Hick, infatti, il tempo necessario per prendere una decisione aumenta col numero e la complessità delle alternative

 

Ovviamente ci sono casi in cui la complessità sarà necessaria, quando dobbiamo comprare un biglietto aereo ad esempio. In questi casi è bene suddividere il processo decisionale in tanti micro passaggi.

Ridurre al minimo le scelte è fondamentale dunque per diminuire il tempo di risposta e un buon design deve quindi essere molto semplice per non complicare la navigazione.

 

La legge di Hick per UX Design

 

Legge di prossimità

“Se vedi un leone blu pensi di avere allucinazioni. Se vedi 5 leoni colorati vicini sai che è Voltron.”

In un altro Devsign Tip, forse il più nostalgico per la citazione, abbiamo cercato di spiegare la legge di prossimità con un famoso cartone degli anni '80.

 

La legge di prossimità per un buon UX Design

 

Gli elementi disposti vicini sono percepiti come correlati, quindi come un gruppo e non come singoli elementi. Bisogna sfruttare la prossimità per organizzare le informazioni sulla pagina e guidare l'attenzione dell'utente attraverso il layout.

L'aggiunta di un bordo intorno a degli elementi o anche solo lo spazio negativo ci possono aiutare a separare elementi non correlati tra loro.

  Legge di prossimità per un buon UX design

 

Quanto è importante la psicologia per una buona UX?

Non serve essere Freud (anche perché noi non siamo di certo esperti di psicologia :D) ma conoscere alcuni piccoli concetti sul funzionamento della mente umana è fondamentale per creare un prodotto o servizio web che risponda alle esigenze delle persone che stanno navigando il nostro sito o app.

Se gli utenti memorizzano solo pochi elementi come strutturare la pagina? Se ricordano più ciò che avviene all’inizio e alla fine di un elenco come possiamo organizzare i dati presenti? Quante scelte dare? Come disporre i vari oggetti sulla pagina?

Queste sono tutte domande che un UX Designer dovrebbe porsi durante la progettazione di un'interfaccia funzionale e intuitiva.

Ma ve lo anticipiamo già da ora. Conoscere i concetti basilari non basta. Nella UX, infatti, si fanno anche tantissimi test e UX Research per conoscere veramente gli utenti e incentrare l'esperienza su di loro con più sicurezza.

Se volete saperne di più continuate a seguirci, ve ne parleremo presto! ;)

 


 

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