Il futuro è fatto di soluzioni (e buone relazioni)

Pochi giorni fa, Francesco Sciuti e Simone Trovato sono stati ospiti del Dipartimento di Informatica dell’Università e dell’Accademia di Belle Arti di Catania per parlare ai futuri designer e sviluppatori non tanto di tecniche di design e sviluppo, ma di come relazionarsi con successo, un aspetto fondamentale per fare i designer, gli sviluppatori, ma anche gli esseri umani.

L’incontro mirava a spiegare a chi a breve si affaccerà nel “magico” (?!?) mondo del lavoro, i principi fondamentali che governano la collaborazione in questo ambiente.

E chi meglio di Simone, introverso, ansioso e unico designer in un team di sviluppatori, poteva raccontarlo? Basta sapere che la sua presentazione iniziava proprio con: "Designer introversi in un mondo di non designer: come sopravvivere".

Come quindi?

 

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I tre comandamenti per la sopravvivenza aziendale

Partecipare ai riti aziendali

Dei riti aziendali ne abbiamo già parlato: daily, stand up (che per qualche mistero chiamiamo ancora così anche se ci sediamo tutti durante quei dieci minuti) retrospettive e momenti di team building rappresentano opportunità preziose per creare sintonia con il team, comprendere il pensiero dei colleghi e costruire legami duraturi.

Trovare un linguaggio comune

I riti aziendali sono sicuramente un modo utile anche per cominciare a parlare la stessa lingua. Ma durante i progetti servono strumenti concreti che ci aiutino a comunicare meglio, soprattutto tra designer e sviluppatori, categorie divise da una faida millenaria. Designer e sviluppatori parlano lingue diverse, hanno competenze diverse, background diversi e usano risorse diverse. Capirsi è difficile, ma non impossibile: basta trovare un linguaggio comune. La comunicazione tra designer e sviluppatori può essere facilitata attraverso strumenti come design system e linee guida, che forniscono un terreno condiviso di comprensione con una base di componenti e documentazione che rendano il lavoro di tutti più fluido, chiaro e soprattutto condiviso.

 

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Essere gentili, sempre

Può sembrare scontato ma non lo è. Un atteggiamento positivo e rispettoso migliora ogni interazione professionale, ricordando che dietro ogni collega c'è una persona con la propria storia e le proprie sfide quotidiane (a cui magari è finito il caffè proprio quella mattina impegnativa).

 

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Col team è facile. E con i clienti?

I riti aziendali a volte coinvolgono anche i clienti, ad esempio per tenerli aggiornati, e anche qui sono utili soprattutto per creare un legame. Anche i clienti sono persone e stabilire un legame emotivo con loro fa parte del lavoro.

Un cliente non dirà "mi sono trovato bene, sono bravi e professionali" solo perché avete fatto un buon lavoro tecnico. La relazione che si crea è importante quanto la qualità del codice o del design. Se fate un lavoro eccellente ma il cliente non vi sopporta, è un problema grave quanto aver consegnato un prodotto scadente.

 

Il vero lavoro: risolvere problemi

Ciò che fa davvero un designer o uno sviluppatore non è disegnare un bellissimo sito web o scrivere il codice più pulito del mondo, ma risolvere problemi. Ecco il cuore di tutto.

Con i cambiamenti tecnologici in corso, ciò che ci renderà competitivi nel prossimo futuro non sarà saper usare Figma o creare un design system (l'AI potrebbe presto fare anche questo), ma la nostra capacità di ragionamento e di trovare soluzioni innovative.

Che poi in fondo è sempre stato così, solo che ci siamo sempre concentrati molto sugli strumenti (soprattutto da junior). Probabilmente in futuro, con l'avvento dell'AI, avremo sempre meno bisogno di conoscere ogni dettaglio tecnico degli strumenti. I problemi possono essere quelli del cliente che vuole creare qualcosa ma non sa come, oppure trovare il giusto compromesso tra budget e qualità, o ancora capire come collaborare nel modo migliore con il team di sviluppo. Anche disegnare qualcosa di graficamente valido è un problema da risolvere: capire il gusto del cliente e guidarlo verso scelte migliori è una sfida quotidiana.

 

Come si risolvono i problemi? Le tre mosse vincenti

Conosci il nemico... ehm, il problema

Puoi usare discovery, user flow, personas, wireframe o altri strumenti. Capire il problema è metà della soluzione.

Studia e aggiornati costantemente

L'apprendimento continuo è la chiave per rimanere competitivi. La conoscenza e l’esperienza sono elementi fondamentali per affrontare i problemi. È vero che in questo momento la tecnologia sta andando velocissima (occhio, però, a non vivere nella FOMO), ma bisogna trovare un equilibrio tra vita e lavoro/studio. Dedicarsi a sé stessi e avere un buon equilibrio vita-lavoro è essenziale. Avere la mente libera ci aiuta nel pensiero divergente e quindi a trovare nuove soluzioni. Solo, attenzione che non sia troppo libera!

Prova, sbaglia, riprova

Dopo la progettazione è sempre importante testare ciò che abbiamo creato. Vedere come un utente reale usa il nostro prodotto (ad esempio con test di usabilità) può darci informazioni preziose su cosa migliorare. Il nostro è un lavoro iterativo: testare, trovare nuovi problemi, creare nuove soluzioni, testare ancora. Non è sempre possibile farlo quanto vorremmo, ma è l'approccio ideale. E fatelo senza paura: tutti sbagliamo, niente è mai perfetto. Non agite a caso, ovviamente, ma concentratevi più sul risultato che sulla perfezione dei dettagli. Infine, osate di più ad ogni progetto per fare qualcosa di migliore. Spesso i progetti partono da una base facile da migliorare: non accontentatevi del minimo indispensabile, puntate più in alto. Ogni progetto può essere un’occasione per crescere.

 

Il futuro è fatto di soluzioni

Volevamo concludere con stay hungry stay foolish, ma la frase era già stata presa. Abbiamo quindi concluso con un messaggio altrettanto valido: il futuro è fatto di soluzioni. Saper usare i giusti strumenti, aggiornarsi continuamente e allenare la mente a trovare sempre nuove risposte ai problemi è ciò che davvero vi farà fare la differenza, che si tratti di design, sviluppo o di qualsiasi altro campo.

A chi c’era, e a chi ci leggerà: siamo felici di aver avuto l'opportunità di condividere la nostra esperienza professionale con chi si affaccia al mondo del lavoro. Speriamo di aver trasmesso un’idea realistica (ma non troppo traumatica) di cosa significa lavorare in questo settore, e soprattutto, di come non solo sopravvivere, ma farlo al meglio, riducendo il più possibile contrasti e problemi.

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Autore

Elena Costa

Appassionata del mondo informatico fin dall'adolescenza, quando smanettava su mIRC, ha orientato i suoi studi principali sulla comunicazione, esplorando anche altri settori come la grafica e il turismo. Fortemente nostalgica, ama tutto ciò che riguarda gli anni '80: film, canzoni, retro games e retro computer. Vive di citazioni e possiede delle stampanti 3D che, di tanto in tanto, la fanno impazzire.

La sua esperienza, arricchita da lavori, stage e corsi in diversi ambiti, le ha permesso di sviluppare competenze trasversali e un approccio versatile. In Devmy, oltre a coccolare il team, si occupa di formazione, organizza eventi e cura tutta la comunicazione aziendale a 360°.

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